Pubblicato su riviste

Ricevitori per servizio mobile marittimo anni cinquanta

radiokit

Il seguente articolo è stato pubblicato sulla rivista “Radiokit Elettronica” nel mese di marzo 2016.

CONSIDERAZIONI SU RICEVITORI
PER SERVIZIO MOBILE MARITTIMO ANNI CINQUANTA
Gentile Direttore, ho letto con interesse l’articolo pubblicato su Radio Kit Elettronica di settembre 2015 a pag 71 riguardante il ricevitore surplus Redifon R 50 M.
Conosco molto bene l’apparato. L’ho adoperato per circa un anno e mezzo durante due imbarchi, da Ufficiale Radiotelegrafista, nei primi anni settanta del secolo scorso, sulla motocisterna italiana Elia/IBEL dell’armatore Zacchello di Venezia.
Vorrei integrare la descrizione di Umberto Bianchi con dettagli che permettono di capire meglio i pregi del ricevitore durante l’uso sulle navi confrontandolo con altri.
La M/C Elia è stata costruita in Germania nel 1952 per un armatore norvegese. Ha finito la sua carriera con bandiera italiana con la Sicula Partenopea di Navigazione Spa. Era iscritta al compartimento marittimo di Palermo. Lo Ship Manager era l’armatore Zacchello di Venezia. La foto la ritrae a La Spezia nel 1976 in attesa di demolizione (foto 1).

Elia

Il primo armatore l’aveva attrezzata con apparecchiature inglesi. I trasmettitori erano Marconi ma i ricevitori erano Redifon. Il ricevitore principale era proprio un R 50 M (foto 2).

R50M

Il ricevitore era montato nel suo cofano grigio, sistemato nel tavolo principale della stazione radio di bordo. L’alimentatore separato gli permetteva di restare acceso per lunghi periodi senza riscaldarsi minimamente.
Aveva due pregi molto importanti apprezzati dai Marconisti di Bordo, il sistema di sintonia e la resistenza alle vibrazioni ambientali.
La sintonia era comandata da una grossa manopola circolare nera al centro della scala a semi cerchio. Questa muove l’indicatore della frequenza e serve per gli spostamenti grandi e veloci. Se ci fossimo trovati nella banda “B”, che va da 7,7 Mhz a 16 Mhz, sintonizzati sulla 8Mhz, per passare sulla 12Mhz, avremmo dovuto usare questa manopola.
La sintonia fine avveniva con la manopola circolare nera concentrica alla precedente ma più piccola. Il rapporto di demoltiplica rispetto a quella grande era di 80:1. Per affinare la sintonia ci si aiutava con la precisa scala a nonio che appare nella finestrella rettangolare nella parte superiore della scala di sintonia che modifica il profilo della cornice. Inoltre la scala più interna è divisa in settori. La combinazione fra l’indicazione del settore e la lettura dei gradi del nonio dà l’esatta posizione della sintonia relativa alla frequenza indicata nella scala principale.
Se avessimo dovuto collegarci con Portishead Radio su 12 Mhz, avremmo dovuto chiamare GKG che trasmetteva su 12835,5 Khz. Una volta fatto il collegamento GKG ci indicava la sua frequenza di lavoro fra quelle in uso. Questo comportava sintonizzare prima tutte le eventuali frequenze di questa stazione, annottando il settore e la lettura del nonio. Trovare fa frequenza di lavoro e affinare la sintonia con questo sistema era un gioco da ragazzi.
La bontà del progetto elettromeccanico lo dimostra il fatto che nel secondo imbarco, circa un anno dopo, lo specchietto di riferimento delle le varie Stazioni Costiere precedentemente compilato era ancora valido. Vi era solamente circa un grado di errore nella scala del nonio sulla 22 Mhz.
La resistenza alle vibrazioni è una caratteristica dei ricevitori che hanno i circuiti sintonizzati della catena di amplificazione a radio frequenza e dell’oscillatore locale fissati sul telaio e selezionati con il commutatore di banda rotante. E’ il caso del R 50 M. Ho notato, invece, che i ricevitori che usano il tamburo rotante per commutare i circuiti sintonizzati soffrono moltissimo la scarsa stabilità meccanica ed elettrica dei contatti striscianti.
Era il difetto più evidente degli Allocchio Bacchini AC16 e AC18(foto 3).

AC18

Pure il tedesco Siemens E309(foto 4),

e309-2

che ho trovato su un liberty canadese rimodernato, uno dei più quotati ricevitori costruito negli anni 50, che usava la tecnologia dei circuiti sintonizzati racchiusi nel tamburo rotante, non era indenne a questo tipo di imperfezione.
Quando le navi viaggiano scariche, oppure con mare grosso sono sottoposte a fortissime sollecitazioni e tutto lo scafo comprese le sovrastrutture ne risentono vibrando in maniera sostenuta. Il Redifon R 50 M non ne era assolutamente soggetto. Anche in condizioni difficili era una roccia in stabilità elettrica e meccanica.
Contrariamente ho lavorato con ricevitori Allocchio Bacchini, su bulk carrier e bananiere di una compagnia italiana, che sottoposti a forti vibrazioni si spostavano in frequenza anche di 2/3 Khz. Bisognava usare una banda passante larga e tenere il pollice della mano sinistra sulla regolazione fine della sintonia per cercare di seguire la Stazione Costiera.
Gli unici ricevitori, di quel periodo, che ho avuto modo di usare, in grado di competere con R 50 M sono l’Electra 1018 e l’Atalanta 2207C(foto 5).

rx atlanta

Non come stabilità, ma perché hanno la possibilità di inserire un sistema di Band Spread elettromeccanico su una scala espansa tarata sulle bande del Servizio Mobile Marittimo con sintonia comandata direttamente dalla manopola principale.
Adesso le telecomunicazioni nel Servizio Mobile Marittimo, sulle navi mercantili, non hanno più difficoltà. Sono diventate di una facilità estrema. Alla Salvaguardia della Vita Umana in Mare ci pensa il GMDSS. Alla sicurezza in mare ci pensano le macchine. L’elettronica e la digitalizzazione dei sistemi di conduzione delle navi mercantili ha reso le persone meno importanti. L’automazione continua a sostituire il personale di bordo. Il numero dei membri degli equipaggi diventa sempre più esiguo.
Verrà un giorno in cui le navi mercantili diventeranno dei droni telecomandati?
L’IMO (International Maritime Organization) e gli armatori riusciranno a raggiungere questo obiettivo?
Se questa condizione si avvererà, sicuramente un lato positivo ci sarà. La Salvaguardia della Vita Umana in Mare sarà garantita al cento per cento.

Fiorino De Lazzari/I3FDZ
Web www.i3fdz.it

Biografia:
List of Coast Station. ITU. 4° edition aprile 1070.
Shortwave Receiver Past and Present. Universal Radio Research. Third Edition 1997.

Le foto sono state prese dai seguenti siti:
(considerazioni su ricevitori per servizio mobile marittimo anni cinquanta)
(1) http://www.naviearmatori.net/ita/foto-85358-dHg9RUxJQSZuYT0xJmltbz0wJmRjPTAmY2w9MCZhcj0wJmNhPTAmc209MA==.html

(2) http://musickpointradio.org/musick-memorial-radio-station-today/vintage-receivers/redifon-r50mfs-receiver/

(3) http://vecchiaradio.altervista.org/entra/doc/tecnica/RobertoMiani/roberto.htm

(4) https://www.i3fdz.it/vintage/

(5) http://www.seefunknetz.de/atala.htm
(considerazioni su ricevitori per servizio mobile marittimo anni cinquanta)
(considerazioni su ricevitori per servizio mobile marittimo anni cinquanta)

2 Comments
  • 2017-04-09T21:54:44+01:000000004430201704 at 2017-04-09T21:54:44+01:000000004430201704
    Reply

    Il 4.0 sta prendendo piede un po’ ovunque .. ma davvero gli automatismi dati dalla digitalizzazione saranno infallibili, la mente, l’intelligenza e la creatività umana fondamentali per il problem solving sostituibili?

    • Fiorino
      2017-08-22T13:37:26+01:000000002631201708 at 2017-08-22T13:37:26+01:000000002631201708
      Reply

      Cara Francesca, l’Industria 4.0 coinvolgerà certamente anche il trasporto marittimo visto che è parte integrante.
      Concordo con te che “la mente, l’intelligenza e la creatività umana fondamentali per il problem solving sostituibili“, siano proprio indispensabili in qualsiasi campo delle attività umane.
      Fiorino/i3fdz

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